Linate al Lambro, borgo millenario (parte II)

A cura della Fondazione Milano Policroma
Testo di Riccardo Tammaro

Nello scorso articolo abbiamo esaminato la tribolata esistenza del Comune di Linate al Lambro; in questo ci apprestiamo a visitare questo borgo, così come si presenta ai nostri giorni.
Anzitutto, per raggiungere questo borgo è possibile utilizzare un mezzo pubblico cittadino, l'autobus 66, che ha il proprio capolinea nel mezzo del borgo di Linate. Anche con altri mezzi, il modo più semplice per giungervi è percorrere la via Bonfadini (ora Vittorini), ossia la vecchia Paullese: superato il quartiere di Ponte Lambro, appena dopo il ponte sul fiume, inizia l'abitato, e la strada prende il nome di via Archimede; sulla destra si trova l'imponente Centro di Meccanizzazione Postale, mentre sulla sinistra si trovano alcune palazzine.
È questa una caratteristica di tutto il borgo: le case non superano i tre piani d'altezza, a causa della vicinanza con le piste d'atterraggio dell'aeroporto; pensate che nel 1960 fu persino mozzata la punta del campanile della chiesa!
La struttura viaria del borgo è estremamente semplice: la Paullese conduce fino a piazza della Concordia, nel cui giardino centrale si trova un monumento ai caduti delle due guerre, costituito da tre rocce a cui sono applicate quattro lapidi: una per i caduti della guerra 1915-18, una per quelli della guerra 1940-45, una per i dispersi di questa stessa guerra e una per i caduti per la libertà Antonio Gariboldi e Anselmo Vicentini. Da qui in direzione sud ha inizio la via Milano (una volta si chiamava via Boscana, dal nome della cascina posta nei pressi della strada, e tuttora visibile), che costeggiando l'aeroporto da una parte e il fiume Lambro dall'altra, conduce a Peschiera Borromeo; a circa metà strada il fiume forma anche una cascata.
A nord della piazza si diparte una via a "elle" (via Pascoli) dove si trova il capolinea dell'autobus, circondata da villette e da un campo sportivo, ed una via simmetrica a quella verso sud si slancia verso nord e si congiunge al viale ell'Aviazione di Milano, costeggiando le strutture aeroportuali. Si tratta della via Rimembranze, che fu piantumata di tigli in ricordo dei militari del Comune, morti durante la prima guerra mondiale: ogni albero recava infatti una targhetta metallica col nome del caduto. Anch'essa è contornata da basse villette, talora risalenti a secoli addietro, tra cui spunta il campanile seicentesco della vecchia chiesa, ora ridotto a "passeraio", per dirla col Gerosa Brichetto.
Circa all'incrocio tra le vie Pascoli e Rimembranze sorge la chiesa di Sant'Ambrogio, rustica fuori, grande e luminosa dentro; risale al 1912, e ha sostituito quella antica, trasformata in abitazioni e laboratori. Anche se la chiesa è relativamente recente, la storia della parrocchia parla di numerose visite pastorali compiute dal XVI al XVIII secolo dagli arcivescovi e delegati arcivescovili di Milano al vicario foraneo di Mezzate, che qui risiedeva.
La chiesa, pur sobria nella facciata in mattoni, dietro cui spunta il campanile tronco a base quadrata, contiene numerose opere artistiche del XX secolo. L'interno è a tre navate, separate da colonnati in marmo (provenienti da una chiesa demolita all'epoca in via Carducci), di cui il primo e l'ultimo elemento sono a pianta quadrata, gli altri a pianta rotonda.
La navata centrale ospita sulla parte sopra le colonne tondi pittorici alternati alle scritte "Fides, Spes, Caritas" a sinistra e "Via, Veritas, Vita" a destra; sul soffitto si trova un grande affresco.
Si alternano alle colonne le cappelle e le vetrate, secondo uno schema simmetrico. Sulla sinistra si trovano nell'ordine il fonte battesimale, una vetrata, la cappella della Vergine, una vetrata, l'affresco del transetto; sulla destra si trovano invece una lapide con i nomi dei benefattori, una vetrata, la cappella di San Giuseppe, una vetrata, l'affresco del transetto.
Le due cappelle hanno la medesima struttura: vi sono tre statue, di cui quella centrale raffigura il dedicatario ed è inclusa in una nicchia in piastrelline dorate, sotto cui si trova un altare marmoreo. Le vetrate raffigurano scene della vita di Cristo dall'Annunciazione alla Deposizione. Gli affreschi del transetto rappresentano una Vergine con Bambino (sinistra) e una Sacra Famiglia (destra); sempre nel transetto, al termine delle navate laterali, si trovano due nicchie con statue di santi.
Il presbiterio contiene un crocifisso ligneo con stucco dorato, ed un altar maggiore su cui si trovano due statue d'argento raffiguranti angeli che reggono lampade in fianco al ciborio, in cui si trova una croce d'argento e davanti al quale è sito il tabernacolo. Il catino absidale ospita un mosaico raffigurante il Cristo pantocrator (cioè benedicente) in ciel d'oro (ossia su sfondo di piastrelline dorate) e sui muri sottostanti vi sono affreschi d'angeli e vetrate policrome dedicate ai Santi Evangelisti.
Tornando in viale Rimembranze, poco più a nord sorge cascina Castello, la cui elegante palazzina in stile liberty, risalente al 1909 e progettata dall'architetto A. Radaelli, ospitò il Municipio del comune di Linate al Lambro negli anni dal 1916 al 1933 (anno dell'aggregazione al comune di Peschiera Borromeo).
Poco più a sud della chiesa invece sorge il parco intitolato al dottor Giovanni Brichetto, medico e filantropo vissuto tra il 1865 e il 1934, nonchè zio del sopra citato storico locale Giuseppe Gerosa Brichetto.
Nella via infine che dalla piazza va verso est, che conserva il nome di via Archimede e che si interrompe dopo un centinaio di metri a causa della recinzione dell'aeroporto, si trovano una cappelletta dedicata alla Vergine di Lourdes (che all'interno contiene una ricostruzione della grotta) ed una villetta preceduta da una loggia con quattro colonne, attualmente in ristrutturazione, che molti anni fa ospitava una Cooperativa dove era possibile gustare i tipici sapori milanesi, ma ormai da tempo, ahimè, è chiusa in maniera definitiva.